mercoledì 26 aprile 2017

Anna Rosa, da Rimini al Palazzo di Vetro dell'ONU

Sarà stata anche solo una 'simulazione' ma l'esperienza è stata indimenticabile. Anna Rosa Rubinetti, 19enne di Igea Marina, all'ultimo anno del Liceo delle Scienze Umane delle Maestre Pie di Rimini, per una settimana, dal 14 al 21 marzo 2017, è stata protagonista, con altri 5000 giovani dai 16 ai 22 anni da tutto il mondo, del programma 'Studenti Ambasciatori alle Nazioni Unite' (National High School Model United Nations). Ovvero, la più grande e completa simulazione dei processi diplomatici multilaterali dedicata agli studenti più meritevoli provenienti dai più illustri Istituti Superiori del mondo, che si riuniscono presso il Palazzo di Vetro, Quartier generale delle Nazioni Unite di New York.

Anna Rosa, come è iniziata questa 'avventura'?
Tutto ha avuto inizio ad ottobre 2016, quando i rappresentati IDA (Italian Diplomatic Academy) sono venuti a scuola a presentarci il progetto. Dopo aver passato il test di ingresso, ogni martedì mi dovevo ritrovare nel Liceo Marie Curie di Savignano, che riuniva tutti noi 25 ragazzi della zona, ma io ero l'unica di Rimini. Grazie a professori universitari che tenevano le lezioni, abbiamo scoperto come è organizzata l'Onu, la situazione economica di molti Paesi in conflitto e soprattutto, come l'ambasciatore svolge il suo lavoro.

Quando avete iniziato ad entrare nel vivo del progetto?
Ci hanno assegnato il Botswana, lo stato che io e la mia compagna dovevamo rappresentare nella commissione dell'Unione Africana (AU). La simulazione riproduce integralmente la struttura dell'ONU e impegna i ragazzi a studiare la politica, la geografia e l'economia del Paese da rappresentare. Scopo dei partecipanti infatti è farsi portavoce degli interessi del Paese assegnato, all'interno dei singoli organi e agenzie dell'ONU.

Di cosa vi siete occupati, in particolare?
In Italia abbiamo preparato un resoconto sulle condizioni economiche e sociali di quel Paese, riguardo ai problemi che la nostra commissione dell'Onu ci aveva assegnato: il bracconaggio di flora e fauna e il diritto alla libertà di stampa.

Poi sei volata negli USA.
Questi temi li abbiamo poi discussi proprio a New York, nel Palazzo di Vetro, assieme agli altri ragazzi provenienti da tutto il mondo, cercando proporre soluzioni per i problemi assegnati. I primi tre giorni li ho trascorsi discutendo e confrontandoci, per arrivare poi a formulare una proposta che potesse mettere d'accordo anche i rappresentanti degli altri stati. Il quarto giorno infine, siamo andati a presiedere nell'Aula dell'Assemblea Generale, dove i rappresentanti di ciascuna commissione hanno esposto le risoluzioni ottenute. Gli studenti, in qualità di delegati, hanno dovuto rivestire il ruolo non solo di diplomatico, ma anche di giurista, di economista ed esperto di relazioni internazionali.

Come è andata?
È stato emozionante sentire le proprie idee presentate alla platea!

Il resto della settimana come l'avete trascorsa?
Ci siamo dedicati alla visita di New York: dal MOMA al MET, dal Guggenheim al Museo di Storia Naturale, non dimenticandoci certo della visita alla Statua della Libertà e della vista mozzafiato della città di notte dall'Empire State Building!

Come è stato il rientro in Italia?
...vissuto con grande rammarico!

Il bilancio di questa esperienza?
È stata fantastica, unica e l'ho scoperta solo grazie alla mia scuola! Per questo desidero ringraziare la Preside del Liceo delle Maestre Pie, sr. Anna Maria Rossetti, per avermi dato questa grande opportunità che rimarrà per sempre impressa in me.

Da grande cosa vuoi fare? L'ambasciatrice?


Beh, il mio desiderio sarebbe quello di diventarlo anche se la strada è davvero molto lunga! Infatti sto pensando di iscrivermi, all'Università, a Relazioni internazionali. Ci voglio credere, rimanendo comunque coi piedi per terra!